La diffusione del coronavirus danneggia il mercato degli smartphone?
In questi giorni in cui il virus sta paralizzando anche le attività in Italia, e mette in apprensione il nostro territorio per quanto riguarda la salute delle persone, andiamo ad analizzare come stia avendo un impatto enorme su un settore in particolare: l’hi tech ed il suo prodotto di punta: gli smartphone.
(Non trattiamo in questo post l’ambito sanitario, nè andiamo a considerare gli aspetti della chiusura e del blocco di scuole eventi ed attività.)
Quello che è infatti lo strumento con cui trascorriamo la maggior parte del tempo della giornata, sta subendo ripercussioni di vario genere a causa del coronavirus.
Vediamo quali aspetti sono principalmente impattati, e se i timori sono reali:
- La produzione di smartphone
- La consegna di smartphone
- La distribuzione di smartphone
- Gli eventi legati agli smartphone
La produzione di smartphone è rallentata a causa del coronavirus.
Vero. È risaputo che la produzione degli smartphone di ogni marca e modello avviene in Cina, e la diffusione del virus ha bloccato la produzione.
Intere fabbriche sono rimaste chiuse, i dipendenti sono rimasti a casa per settimane, ed i principali brand (Apple in testa) hanno già annunciato un calo delle vendite considerevole.
In un settore ad elevata intensità di lavoro, il blocco ha già creato un rallentamento difficile da recuperare nel breve periodo.
La consegna degli smartphone è ridotta a causa del coronavirus.
Vero. Le consegne, i trasporti, le comunicazioni e le esportazioni sono in difficoltà a causa del virus, in quanto anche i beni non possono essere trasportati liberamente, ma sono soggetti a controlli e blocchi.
La distribuzione di smartphone è in calo.
Vero. Conseguenza della mancata consegna, le grandi catene di retail stanno subendo mancati approvvigionamenti di smartphone. Ma non è solo la parte finale a subire conseguenze: anche la componentistica è in ritardo nelle consegne.
Gli eventi legati agli smartphone sono rimandati.
Vero. Il GSMA di Barcellona, l’evento di punta per i brand di smartphone, è stato cancellato a causa della diffusione del virus, e per il timore delle aziende di mettere in pericolo la salute dei dipendenti, oltre a diventare una zona a rischio, come tutte le aree di aggregazione con molte persone.
Che impatto ha il coronavirus sulle stime dei produttori di smartphone?
Facciamo una panoramica sui singoli brand per vedere come stanno reagendo con le stime di vendita di Trendforce:
Apple: il brand americano, sta spostando la produzione in India per diversificare le zone di produzione, e vedere una ripresa della produzione.
Nel primo trimestre, le aspettative sono di un calo tra il 10% ed il 15% nelle vendite.
Samsung: avendo gran parte della produzione in Vietnam, la casa coreana non avrà impatti significativi, ma difficoltà per la componentistica che arriva dalla Cina. Il calo è stimato del 3%
Huawei: il brand cinese più in difficoltà, non solo per la produzione, ma anche per le consegne e per l’incidenza che il rallentamento della domanda interna porterà all’azienda. Il crollo è stimato del 15%.
Xiaomi: puntando soprattutto sull’online, avrà un impatto minore rispetto ai vendor che si affidano al retail tradizionale. Anche in questo caso il calo di domanda interna inciderà per una stima del 10%
Oppo, Vivo: entrambi molto forti sul mercato cinese, in particolare con le vendite nei negozi che si stima caleranno del 15%
Non è solo il mercato degli smartphone in difficoltà, ma anche la diffusione delle reti e del 5G in particolare.
In questo caso è frutto della mancanza di componentistica e della produzione di fibra, concentrata in modo specifico nella provincia più colpita, da dove è partito il coronavirus.
Tali dati, inducono a pensare come sia cambiato lo scenario in pochissimo tempo: nel nostro precedente post solo pochi mesi orsono, avevamo analizzato i dati di mercato, registrando la sensibile crescita dei vendor cinesi.
Alla luce di questi dati, il primo periodo dell’anno si prospetta in generale difficoltà per il settore degli smartphone, ma si prevede una successiva ripresa con i nuovi modelli 5G.
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Be smart, be Flix!